Perché due persone sapienti, davanti agli stessi fatti, possono arrivare a conclusioni radicalmente diverse? E come può una teoria scientifica, considerata indiscutibile per secoli, essere improvvisamente superata da un nuovo paradigma?
Queste domande non sono astratte speculazioni filosofiche, ma interrogativi che toccano la nostra vita quotidiana in un’epoca di polarizzazione estrema, dove le “bolle informative” sembrano creare realtà parallele e incomunicabili.
RENS si pone come una proposta innovativa nel campo dell’epistemologia (la disciplina che studia come conosciamo ciò che conosciamo) offre strumenti concettuali sorprendentemente utili per navigare questo territorio complesso: le Verità Localmente Assolute (LAT) e i Super Nodi di Densità Semiotica (SSDN).
Quando la verità dipende da dove ti trovi
Immagina di affermare che “l’acqua bolle a 100 gradi Celsius” giusto?
Non esattamente. Questa affermazione è vera a livello del mare, ma in cima all’Everest, dove la pressione atmosferica è molto più bassa, l’acqua bolle a circa 70 gradi. La stessa “verità ” dipende dal contesto in cui viene applicata.
Questo semplice esempio illustra perfettamente cosa sia una LAT: un’affermazione che è completamente vera e incontestabile all’interno di un determinato sistema di riferimento, ma che può perdere validità quando ci si sposta in un altro contesto.
Non si tratta di dire che “tutto è relativo” o che “non esiste la verità ”. Al contrario, le LAT sono verità estremamente solide e affidabili – ma la loro validità è intrinsecamente legata al sistema in cui emergono.
I sistemi che generano le nostre certezze
E qui entra in gioco il secondo concetto: gli SSDN. Secondo RENS, gli SSDN sono “sistemi semiotici auto-organizzati e resilienti, composti da reti ridondanti di nodi semantici interconnessi”.
In termini più accessibili, possiamo pensare agli SSDN come a potenti sistemi interpretativi che strutturano il nostro modo di vedere il mondo. Non sono semplici “opinioni” o “punti di vista”, ma complesse architetture concettuali che:
- Definiscono cosa è rilevante e cosa è irrilevante
- Stabiliscono relazioni causali tra fenomeni
- Determinano quali domande hanno senso e quali no
- Forniscono metodi per validare o invalidare affermazioni
Gli SSDN non sono costruzioni arbitrarie – emergono da interazioni complesse tra percezione, linguaggio, pratiche sociali e strutture cognitive. La loro caratteristica più importante è che diventano “invisibili” proprio quando funzionano meglio: i loro presupposti fondamentali si trasformano in “ovvietà ” che non vediamo più come interpretazioni, ma come “la realtà stessa”. Meglio funzionano, meno di vedono.
Un esempio concreto: la malaria
Prendiamo un esempio che tutti possiamo comprendere: la malattia della malaria.
Per un medico moderno, è evidente che la malaria è causata da un parassita trasmesso dalle zanzare. Questa non è un’interpretazione, ma un fatto oggettivo che può essere verificato al microscopio. All’interno dell’SSDN della medicina moderna, questa è una LAT incontestabile.
Nel XVIII secolo, tuttavia, la teoria dominante attribuiva la malaria ai “miasmi” – esalazioni nocive provenienti da acque stagnanti (il nome stesso “mal-aria” riflette questa convinzione). All’interno dell’SSDN della medicina di quel tempo, questa era una LAT ragionevole.
Un punto cruciale: entrambi gli SSDN generavano strategie pratiche. La teoria miasmatica portava a drenare le paludi (riducendo effettivamente la popolazione di zanzare), mentre la teoria parassitaria ha portato a zanzariere e farmaci antimalarici. La differenza non è che uno era “completamente sbagliato” e l’altro “ha scoperto la verità ”, ma che il secondo ha generato strumenti più efficaci per prevedere e controllare il fenomeno.
Perché questa visione è rivoluzionaria (senza essere relativista)
Comprendere il funzionamento delle LAT e degli SSDN ci offre una prospettiva potente che evita sia il dogmatismo (l’idea che esista una sola verità accessibile) sia il relativismo radicale (l’idea che tutte le verità siano equivalenti):
- Pluralismo senza relativismo: Possiamo riconoscere la validità di molteplici sistemi interpretativi senza affermare che siano tutti ugualmente validi. Alcuni SSDN generano LAT con maggiore potere predittivo, coerenza interna o utilità pratica.
- Verità contestuale senza nichilismo: Possiamo affermare che esistono verità concrete e affidabili, pur riconoscendo che sono intrinsecamente legate ai sistemi che le generano.
- Dialogo tra sistemi: Possiamo creare ponti tra diversi SSDN, non pretendendo di stabilire chi ha “ragione in assoluto”, ma esplorando come diversi sistemi illuminino aspetti complementari della realtà .
Gli SSDN nella vita quotidiana
Gli SSDN non sono concetti astratti confinati alle discussioni filosofiche. Plasmano la nostra esperienza quotidiana in modi profondi:
Economia e valore
Il denaro ha valore oggettivo? All’interno dell’SSDN economico contemporaneo, assolutamente sì. Ma questo valore è una LAT che dipende interamente dalla rete di significati e pratiche che lo sostiene. Quella banconota ha valore intrinseco oppure è un pezzo di carta? Questo mostra quanto questa “solidità ” possa essere tanto vera quanto fragile.
Colori e percezione
Quando dici “questa mela è rossa”, stai esprimendo una verità oggettiva? Per la maggior parte di noi, sì. Ma per una persona con daltonismo, quella stessa mela potrebbe apparire di un colore completamente diverso. Entrambe le percezioni sono “vere” all’interno dei rispettivi sistemi percettivi, ma nessuna cattura “il colore vero” della mela indipendentemente da chi la osserva.
Verso una consapevolezza meta-sistemica
La comprensione delle LAT e degli SSDN non ci lascia senza punti di riferimento. Al contrario, ci offre una meta-consapevolezza che permette di:
- Riconoscere i propri SSDN: Identificare i presupposti impliciti che strutturano il nostro modo di vedere il mondo, trasformando l'”ovvio” in “una possibilità tra molte”.
- Navigare tra sistemi diversi: Sviluppare la capacità di “cambiare prospettiva” consapevolmente, utilizzando diversi SSDN come strumenti complementari.
- Valutare gli SSDN in base ai risultati: Anziché dibattere quale visione sia “vera” in senso assoluto, esplorare quali visioni producono comprensione, previsioni accurate e soluzioni efficaci.
- Partecipare all’evoluzione degli SSDN: Contribuire consapevolmente allo sviluppo di sistemi interpretativi più raffinati, inclusivi ed efficaci.
Conclusione: abitare consapevolmente le nostre veritÃ
La comprensione di LAT e SSDN non ci chiede di abbandonare la ricerca della verità o di rinunciare alle nostre convinzioni più profonde. Ci invita piuttosto a una relazione più consapevole e flessibile con esse.
La verità non è né un territorio oggettivo da scoprire passivamente, né una pura costruzione arbitraria, ma emerge dall’interazione dinamica tra le nostre strutture interpretative e ciò che interpretiamo.
In un’epoca di polarizzazione crescente, questa consapevolezza potrebbe essere non solo un interessante strumento filosofico, ma una necessità pratica per navigare un mondo in cui coesistono molteplici verità localmente assolute.
Forse la saggezza del XXI secolo non consisterà nel trovare la risposta definitiva, ma nel comprendere come funzionano le domande stesse, e nel riconoscere che abitiamo le nostre verità tanto quanto esse abitano noi.
